Adnkronos – ENERGIA: DESCALZI, ‘UE DEVE AVERE PIANO SICUREZZA ENERGETICA’

ENERGIA: DESCALZI, ‘UE DEVE AVERE PIANO SICUREZZA ENERGETICA’

Roma, 2 dic. (Adnkronos) – “La sicurezza energetica vuol dire pensare, prima, nel breve termine pensando in particolare che in un mix energetico il gas decarbonizzato deve esistere con delle infrastrutture di ricezione”. Poi “dobbiamo lavorare nel medio e lungo termine e in quel caso la variabile è la tecnologia e dobbiamo poter utilizzare tutte le tecnologie senza ideologia”. Ad affermarlo è l’ad di Eni, Claudio Descalzi intervenendo alla convention della Fondazione Guido Carli ‘Energie coraggiose. Forze che fanno muovere il mondo’ sottolineando che l’Europa come l’Italia “non hanno energia propria e quindi devono avere un piano di sicurezza energetica”. “Non si può pensare – sottolinea Descalzi – avere una macchina così importante come la nostra dal punto di vista del mercato e non pensare di poter fare benzina quando hai bisogno di muoverti e ti devi muovere sempre e quindi dovresti avere sempre a disposizione carburante”. L’industria europea e quella italiana, osserva, “che trasforma materie prime, paga l’energia sette volte rispetto alle imprese Usa, 4 volte rispetto a quelle del far east. Ha una carbon tax che gli altri non hanno e hanno tasse importanti. Tutto ciò non rende attrattivo il mercato e le aziende che stanno pagando di più l’energia hanno tendenza a muovesi verso mercati che premiano di più l’industrializzazione”. Per l’ad di Eni “quando si parla di nuovi vettori energetici non possiamo pensare di essere nel 2040 quando siamo ancora nel 2022. Se pensiamo di essere laddove non siamo, ci facciamo male”. Proprio per questo c’è la necessità di guardare prima al breve termine.”Abbiamo capito che la domanda di gas è inelastica cioè consumavamo 10 anni fa in Europa circa 400 mld di metri cubi l’anno e continuiamo a consumare quelli. In Italia consumavano circa 10-20 anni intorno ai 75 mld e continuiamo oggi a consumarli”. Per Descalzi, quindi, “bisogna pensare ad una pluralità di tecnologie” per risolvere l’attuale situazione energetica “e applicarle in modo economico senza escluderne nessuna a priori e farle convivere”. Oggi, spiega, “dobbiamo competere, oggi dobbiamo sopravvivere”.

Lo scenario attuale, rileva DESCALZI, “non era assolutamente possibile pensarlo, come non era immaginabile pensare che arrivasse una pandemia come il Covid he abbattese i consumi. Ci siamo trovati davanti a tanti imprevisti ma c’erano stati anche altri imprevisti. Nel 2014 il prezzo del petrolio è salito a 120 dollari e poi è sceso a 15 dollari al barile”. Dal 2015, proprio per far fronte a questa grande volatilità, “ci siamo attrezzati. Abbiamo un bilancio molto robusto e abbiamo un debito molto basso. Abbiamo diversificato le nostre fonti di approvvigionamento. Abbiamo iniziato a lavorare dal 2015 sulla Norvegia e nel Medio Oriente facendo esplorazioni sul gas come non facevano gli altri”. Per fare fronte alla situazione attuale, rileva DESCALZI, “l’Italia era meglio posizionata perché abbiamo una forte diversificazione del mix energetico: Libia, Algeria, Egitto, Nigeria, Congo, Mozambico, Angola. Abbiamo accelerato e fatto nuove scoperte”. Per l’ad di Eni bisogna che l’Europa guardi all’Africa: “ci stiamo rimpicciolendo e l’Africa sta crescendo ma si sta impoverendo. Non è vero che l’Africa è stata conquistata, semmai è stata sfruttata. Non è in ‘coppia’ con nessuno – sottolinea DESCALZI che parla metaforicamente di una coppia di ballerini e non ha un cavaliere. Se l’Europa lavorerà in modo corretto al corridoio sud-nord e farà investimenti rispettosi dando l’opportunità all’Africa di svilupparsi l’accoppiamento dell’Europa potrebbe essere con l’Africa”. DESCALZI evidenzia come la Russia e il Medio Oriente stiano guardando ai mercati asiatici come Cina, India e Vietnam che “sono grandi mercati che come l’Europa non hanno energia”. (Eca/Adnkronos)

3 Dicembre 2022

Adnkronos

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