IA. MELONI: RIVOLUZIONE DIROMPENTE, AFFASCINANTE MA RISCHIOSA
(DIRE) Roma, 22 nov. – “Ringrazio la Fondazione Guido Carli per aver scelto di dedicare l’iniziativa di oggi ad un tema che è tra le priorità del Governo, ovvero il rapporto tra etica e impresa nel tempo dell’intelligenza artificiale. La storia dell’umanità ci ha insegnato che non bisogna avere paura delle innovazioni. Ogni volta che l’uomo è riuscito a creare nuovi strumenti tecnologici in grado di trasformare il mondo e la sua vita quotidiana, si è trovato ad affrontare dilemmi nuovi”. Così il presidente del Consiglio, Giorgia Meloni, in un messaggio inviato in occasione della Convention “Intelligenza da vendere. Etica e impresa al tempo dell’IA”, organizzato dalla Fondazione Guido Carli. “L’intelligenza artificiale generativa – prosegue – rappresenta, in ordine di tempo, l’ultima grande conquista del genio umano con la quale dobbiamo confrontarci. È una rivoluzione dirompente, dagli esiti tanto affascinanti quanto rischiosi e che pone interrogativi, anche esistenziali, del tutto inediti. Perché è una tecnologia che, a differenza di tutte quelle che abbiamo visto nel corso della storia, disegna un mondo nel quale il progresso non ottimizza più le capacità umane, ma può sostituirle. Stiamo assistendo, inoltre, alla nascita di nuove forme di potere, come quello computazionale, cioè il potere di calcolo associato ad algoritmi sempre più sofisticati e potenti. Tutto ciò ha inevitabilmente un impatto anche sugli scenari geopolitici e sugli equilibri attuali, perché l’intelligenza artificiale può garantire a chi la gestisce e la utilizza un vantaggio competitivo. La storia ci ricorda che dalla competizione per procurarsi quel vantaggio e dal divario tra chi lo ha raggiunto e chi è rimasto indietro possono nascere tensioni, se non addirittura conflitti. È il motivo per il quale abbiamo voluto che questa sfida fosse tra le priorità della Presidenza italiana del G7 e ci siamo impegnati, a più livelli, a fare la nostra parte per definire una governance globale dell’intelligenza artificiale, in grado di conciliare innovazione, diritti, libertà e democrazia. In ambito G7 abbiamo ottenuto impegni importanti e concreti. Abbiamo concordato la creazione di un marchio che consenta alle imprese e alle organizzazioni che adottano il codice di condotta previsto dall’Hiroshima Artificial Intelligence Process di essere riconoscibili dai cittadini e dai consumatori. Abbiamo adottato, inoltre, un Piano d’azione sull’uso dell’IA nel mondo del lavoro, nella consapevolezza che questa rivoluzione avrà conseguenze su tutti i settori e sulla vita di milioni di lavoratori. Il Consiglio dei ministri ha approvato un importante provvedimento, ora all’esame del Parlamento, che fissa i principi generali per lo sviluppo e l’impiego dell’IA, introduce le norme italiane complementari a quelle del regolamento europeo e individua le misure più efficaci per stimolare il nostro tessuto produttivo. Ci siamo, inoltre, dotati di una Strategia nazionale e ringrazio, ancora una volta, il Comitato di esperti – tra cui padre Paolo Benanti, che è oggi con voi – che ha lavorato al documento e ci ha consentito di delineare un quadro di visione. Siamo convinti che l’Italia abbia le carte in regola per essere protagonista anche dal punto di vista produttivo e industriale. Obiettivo che possiamo raggiungere se sosteniamo la ricerca e quelle realtà che in Italia già esistono ma che devono essere adeguatamente valorizzate. Uno dei mattoni di questa strategia è la scelta di investire, attraverso una società del Sistema Italia come CdP Venture Capital, un miliardo di euro sull’intelligenza artificiale, sia creando un nuovo fondo di investimento specializzato, sia utilizzando fondi di investimenti che sono già attivi ma che coinvolgono questa tecnologia. È un meccanismo che servirà a fare da moltiplicatore e ad attirare ulteriori investimenti. Vogliamo, insomma, che le aziende italiane siano protagoniste di un futuro contesto industriale che si va delineando già oggi, ora. Il Governo sarà felice di raccogliere gli spunti e le proposte che emergeranno dai vostri lavori, e ne farà tesoro. Perché è dal confronto, dal dibattito delle idee e dal contributo dei corpi intermedi della Nazione, fondazioni e think thank compresi, che possono sorgere le soluzioni più efficaci e innovative ai problemi del nostro tempo. Vi ringrazio e vi auguro buon lavoro”.