
VENERDÌ 05 MARZO 2021 19.48.08
Luiss, lectio magistralis a due voci per il diritto alla felicità-3-
Luiss, lectio magistralis a due voci per il diritto alla felicità-3- Roma, 5 mar. (LaPresse) – A seguire, i saluti della Sindaca di Roma Virginia Raggi: “Ci stiamo già muovendo verso un nuovo stato di felicità e di benessere collettivo dopo il Covid. Noi amministratori abbiamo questa sfida del Recovery Fund, che dobbiamo vincere per ricostruire una comunità e un Paese fondati su principi diversi: di solidarietà, di inclusione di uguaglianza con l’obiettivo di far ripartire il lavoro. Credo sia una grandissima sfida. E penso che, se mai il diritto alla felicità dovesse essere inserito in Costituzione, per noi sarebbe un traguardo ulteriore da perseguire. Perché la felicità di ciascun cittadino, e in maniera più ampia della nostra comunità, è il motivo per il quale noi amministratori cerchiamo di governare la res publica, compiendo scelte nella direzione della tutela del bene comune e quindi, nella direzione della felicità di tutti gli individui”. La lectio è stata preceduta dall’intervento di Vincenzo Boccia, Presidente della Luiss: “L’Università è il luogo dal quale partire per costruire il futuro di una società aperta, connessa e responsabile nella quale le Istituzioni assicurino il funzionamento di un sistema orientato alla cooperazione e alla crescita. Il mondo della formazione e del lavoro devono sapere valorizzare i talenti e le aspirazioni delle nuove generazioni, creando le opportune condizioni e fornendo gli adeguati strumenti per guidare la trasformazione delle nostre società. Sta a noi definire uno spazio condiviso di valori e obiettivi, un’etica della responsabilità per consentire a ciascuno di esercitare il proprio diritto alla felicità”. “Romana Liuzzo prosegue quella lezione che suo nonno Guido Carli ha dato in vita, ma che continua a restituire con un’attualità sconcertante e ogni volta sorprendente anche oggi a noi. Il diritto alla felicità, con l’etica in sottofondo, che il Presidente Boccia ha fatto bene a richiamare – dichiara Gianni Letta – E’ importante l’identificazione della felicità con il bene comune, quell’interesse collettivo che,secondo Tommaso D’Aquino, è una felicità pensata e vissuta non come stato emotivo ma come riflesso spirituale e psicologico del voler bene e del far bene. Felicità è intesa non solo come desiderio per sé stessi ma come felicità sociale: il presupposto dell’armonica convivenza di una comunità, il substrato di un’etica di lavoro. Sembra retorica o pura teoria, ma non lo è”. “L’essere umano ha bisogno di nutrirsi di grandi ideali, di valori, di fiducia, di tornare a credere nella speranza invece che nella paura, in un anno così speciale. Non ci può essere vita senza speranza: abbiamo bisogno di tornare ad investire nella spiritualità” prosegue Brunello Cucinelli, “Viviamo nel miglior momento dell’umanità: perché non ritorniamo ad essere orgogliosi? Mi piacerebbe se, insieme, ridiscutessimo i valori della nostra Italia, su come possiamo ricostruire i nostri valori, perché abbiamo bisogno di rispetto, dignità e di tornare a credere nello Stato. Per questo – anche per cultura – più che l’espressione “diritto alla felicità”, come fosse un diritto che domani qualcuno ti può garantire, parlerei di “ricerca della felicità, dell’aspirazione alla felicità”. A conclusione, l’intervento della Vice Presidente dell’Ateneo, Prof.ssa Paola Severino: “La pandemia ha messo l’umanità di fronte ai suoi limiti, evidenziando le fragilità individuali e dell’intera società ma svelando anche le capacità di reazione e le opportunità che possiamo cogliere. In un momento così difficile e complicato è necessario ripartire dalla complessità del reale e capire cosa ci ha condotto fino a qui per riprogrammare il futuro prossimo e quello delle generazioni che verranno. Ricostruire la fiducia richiede tempo, impegnarsi a farlo è l’unica possibilità che abbiamo per dar vita a una profonda rinascita – politica, sociale e culturale – in grado di affrontare le grandi questioni globali”.