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Un nuovo comma da inserire nella Costituzione, il diritto alla felicità, e un dialogo straordinario a due voci sul futuro dell’etica. Sono questi gli spunti e le proposte oggetto della Lectio Magistralis sul Futuro dell’Etica, organizzata dalla Fondazione Guido Carli, che si è tenuta oggi all’Università Luiss di Roma.

Due protagonisti d’eccezione: Gianni Letta, Presidente onorario della Fondazione, tra i più importanti attori della vita politica italiana e Brunello Cucinelli, imprenditore illuminato, che ha saputo dar vita a una forma esemplare di capitalismo umanistico.

“E’ importante l’identificazione della felicità con il bene comune” ha affermato Gianni Letta, “quell’interesse collettivo che, secondo Tommaso D’Aquino, è una felicità pensata e vissuta non come stato emotivo ma come riflesso spirituale e psicologico del voler bene e del far bene. Felicità è intesa non solo come desiderio per sé stessi ma come felicità sociale: il presupposto dell’armonica convivenza di una comunità, il substrato di un’etica di lavoro. Sembra retorica o pura teoria, ma non lo è”.

“L’essere umano ha bisogno di nutrirsi di grandi ideali, di valori, di fiducia, di tornare a credere nella speranza invece che nella paura, in un anno così speciale” ha detto Brunello Cucinelli. “Non ci può essere vita senza speranza: abbiamo bisogno di tornare ad investire nella spiritualità. Viviamo nel miglior momento dell’umanità: perché non ritorniamo ad essere orgogliosi? Mi piacerebbe se, insieme, ridiscutessimo i valori della nostra Italia, su come possiamo ricostruire i nostri valori, perché abbiamo bisogno di rispetto, dignità e di tornare a credere nello Stato. Per questo – anche per cultura – più che l’espressione “diritto alla felicità”, come fosse un diritto che domani qualcuno ti può garantire, parlerei di “ricerca della felicità, dell’aspirazione alla felicità”.

5 Marzo 2021

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